Il Partito della Rifondazione Comunista di Siracusa organizza per domenica 13 febbraio dalle 10.30 una giornata di mobilitazione in piazza Santa Lucia, contro l’aumento delle bollette e contro il ripristino della legge Fornero sulle pensioni, in discussione nel prossimo mese di marzo. L’aumento delle bollette grava e mette in seria difficoltà cittadini, piccole imprese, commercianti ed Istituzioni, dal più piccolo comune a quello più grande, soprattutto in questo periodo storico che ci vede già in difficoltà a causa della pandemia. Ancora una volta sarà lasciata indietro la fascia di popolazione più povera e questo non può essere permesso!
Serve un intervento deciso e tempestivo da parte del governo (che da mesi ha fatto solo degli annunci senza nessuna misura adeguata) e chiediamo che siano bloccati gli aumenti delle bollette come in Francia e in spagna ovvero tagliando i profitti delle grandi aziende che distribuiscono, vendono il gas e l’energia elettrica, colpendo la speculazione finanziaria sui meccanismi di formazione dei prezzi di gas ed elettricità; eliminando oneri di sistema obsoleti, dando finalmente un taglio ad accise, addizionali regionali e iva, tasse pagate in prevalenza dai ceti popolari.
D’altra parte, vogliamo dire basta a una rapina sistematica su salari e pensioni che oggi si avvale di un’inflazione al 4,8% per scaricare sui lavoratori e le lavoratrici gli effetti nefasti delle liberalizzazioni e della speculazione sui prezzi.
Le firme raccolte verranno utilizzate per promuovere e sostenere ordini del giorno nei consigli comunali e consegnate ai prefetti per farle arrivare al governo.
Serve un intervento deciso e tempestivo da parte del governo (che da mesi ha fatto solo degli annunci senza nessuna misura adeguata) e chiediamo che siano bloccati gli aumenti delle bollette come in Francia e in spagna ovvero tagliando i profitti delle grandi aziende che distribuiscono, vendono il gas e l’energia elettrica, colpendo la speculazione finanziaria sui meccanismi di formazione dei prezzi di gas ed elettricità; eliminando oneri di sistema obsoleti, dando finalmente un taglio ad accise, addizionali regionali e iva, tasse pagate in prevalenza dai ceti popolari.
D’altra parte, vogliamo dire basta a una rapina sistematica su salari e pensioni che oggi si avvale di un’inflazione al 4,8% per scaricare sui lavoratori e le lavoratrici gli effetti nefasti delle liberalizzazioni e della speculazione sui prezzi.
Le firme raccolte verranno utilizzate per promuovere e sostenere ordini del giorno nei consigli comunali e consegnate ai prefetti per farle arrivare al governo.