Ogni notte a mezzanotte un rumore assordante generato da una batteria a raffica di fuochi d’artificio squarcia il silenzio. A lamentare il disturbo arrecato dall’evento che si manifesta puntuale ogni santa notte, sono i cittadini che abitano nei dintorni della Balza Akradina: dalla Chiesa dei Cappuccini al viale Zecchino e oltre. A parte il disturbo, si è creata nei residenti svegliati di soprassalto, una sorta di curiosa condizione: ci sarà una festa, qualcuno che festeggia il compleanno, l’onomastico o la liberazione dal carcere o dal coronavirus, oppure una ricorrenza religiosa. Si tratta di un fatto che si protrae da diverso tempo.
Una scaricata di fuochi pirotecnici che a mezzanotte segnano il senso di una condizione non comprensibile in giorni normali che incuriosisce; evento che si è fermato durante la prigionia di Stato per la pandemia in corso e ripreso proprio nel giorno della “liberazione”. Si tratta di capire che cosa si festeggia e perché. Intanto, qualcuno annuncia una denuncia alle forze di polizia per sapere di che cosa si tratta.
I fuochi d’artificio, o pirotecnici, sono generalmente impiegati per intrattenimento, eventi e feste, soprattutto per l’effetto visivo/sonoro che spesso viene amplificato dall’ambiente, come accade nello spazio antistante ad uno specchio d’acqua o nei pressi di monumenti, rovine, anfiteatri, piazze, vallate o particolari conformazioni naturali. Normalmente i fuochi artificiali producono quattro “effetti primari”: luce, rumore e fumo, ma quando si ripetono ogni sera, disturbano e pure tanto.
C.A.