Sud Sudan: a migliaia in fuga dal riaccendersi delle violenze

L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, sta registrando l’arrivo di una nuova ondata di rifugiati nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) in fuga dal Sud Sudan. Negli ultimi giorni migliaia di persone disperate hanno continuato ad attraversare il confine per fuggire dagli scontri e dalle violenze perpetrate contro i civili.

Si stima che siano 5.000 i rifugiati giunti in diversi villaggi di confine vicini alla città di Ingbokolo, nella provincia nordorientale di Ituri, nella RDC, secondo quanto riferito dai capivillaggio locali. Altre 8.000 persone, inoltre, sarebbero sfollate all’interno del Sud Sudan, nei sobborghi della città di Yei.

Le persone fuggono dagli scontri scoppiati il 19 gennaio fra l’esercito e uno dei gruppi di ribelli, il Fronte di Salvezza Nazionale (National Salvation Front/NAS). I combattimenti, in corso nello Stato di Equatoria Centrale, in Sud Sudan, al confine con RDC e Uganda, stanno rendendo impossibile l’accesso degli aiuti umanitari alle aree colpite.

Le persone fuggite dal conflitto sono giunte nella RDC a piedi nel fine settimana. La maggior parte sono donne, bambini e anziani. Sono arrivate esauste, affamate e assetate. Fra queste alcune sono affette da malaria o da altre malattie. Molte sono traumatizzate per aver assistito a violenze commesse da uomini armati, che avrebbero ucciso e stuprato civili e saccheggiato i villaggi.

Lo staff dell’UNHCR di stanza nella provincia di Ituru, riferisce che la popolazione, in preda alla disperazione, sta cercando rifugio nelle chiese, nelle scuole e nelle case abbandonate, o dorme all’addiaccio. Si tratta di una remota regione di confine i cui villaggi sono quasi totalmente sprovvisti di infrastrutture o ambulatori medici. I nuovi arrivati stanno sopravvivendo grazie al cibo che la popolazione locale condivide con loro.

Le aree in cui sono arrivati i rifugiati sono difficili da raggiungere: strade e ponti sono seriamente danneggiati e in rovina. Le autorità congolesi stanno sollecitando i rifugiati ad andarsene da questa zona di confine estremamente instabile e a dirigersi nell’entroterra, dove possono ricevere maggiore assistenza.

L’UNHCR ha dispiegato ulteriore personale a Ituri per poter registrare i rifugiati e supportare le procedure di un loro possibile ricollocamento. Tuttavia, sono necessari fondi per allestire alloggi e assicurare cibo, acqua potabile e assistenza medica nel più vicino insediamento di rifugiati, a Biringi. Biringi si trova più a sud e attualmente accoglie oltre 6.000 rifugiati sudsudanesi.

Il conflitto in Sud Sudan ha generato oltre 2,2 milioni di rifugiati a partire dal 2013. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati lancia nuovamente un appello affinché le parti coinvolte intraprendano tutte le azioni possibili per garantire la sicurezza e la libertà di movimento dei civili, assicurando l’istituzione di corridoi umanitari che permettano di abbandonare le aree teatro di scontri.

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