Portopalo di Capo Passero. La notizia che i proprietari della tonnara e dell’isola di Capo Passero vogliano riprovare a vendere a una società, e che quest’ultima intenda costruire un resort di lusso, ci costringe a fare alcune precisioni.
Il grosso della tonnara è sulla terraferma, in ambito urbano, e si trova in condizioni pessime. Visto che la Regione non ha alcuna intensione di spendersi per l’acquisto e la conservazione, come ha fatto per la tonnara di Favignana, gli edifici stanno crollando un po’ per volta: la camperia, l’appiccatoio,
la casa padronale, la chiesa, i magazzini…. Ben venga l’idea di trasformare la tonnara della terraferma in un resort. Questo, di fatto, è l’unico modo per salvare un po’ di memoria storica.
Lo stesso non possiamo dire per l’isola. Anzi! Essa è un sito di grande valenza naturalistica, iscritto dal 1991 nel Piano regionale di Parchi e riserve. Ciò significa che su tutti i 35 ettari sono in vigore le norme di tutela di una riserva naturale, anche se non è stata ancora istituita, e queste sono già sufficienti a vietare la costruzione del resort.
Inoltre, secondo il Piano Paesaggistico, l’isola gode del livello di tutela 3, il massimo. A seguito di ciò i pochi fabbricati privati che ci sono, detti “Varcarizzu” (ricovero barche, officine dei calafati, casa del custode), a rigor di legge non potranno mai diventare un albergo o un ristorante. Il PP consente la ristrutturazione dei fabbricati ma non il cambio di destinazione d’uso. Potranno diventare un museo della tonnara, ad esempio, ma non un ristorante o delle camere.
Altro impedimento. Sull’isola non esistono opere di urbanizzazione: realizzare la rete elettrica, idrica e fognaria comporterebbe inevitabilmente profondi scavi e gravissimi movimenti di terra, espressamente vietati dal dal Piano Paesaggistico. Se non bastasse, l’isola è anche una Zona Speciale di Conservazione della Rete Natura 2000, (ITA 090001), pertanto il progetto del resort deve essere obbligatoriamente sottoposto a Valutazione di
Incidenza.
Tali precisazioni siano un monito per i progettisti, per la società che sta acquistando e per tutti gli enti che dovranno rilasciare pareri, in particolare Regione, Soprintendenza e Comune di Portopalo. Va da sé che, se fosse necessario, difenderemo l’integrità dell’isola e il rispetto delle norme anche nelle sedi giudiziarie.