SIRACUSA. Gli ha dato ragione la Casazione, riconoscendogli i tributi versati oltre il 10% per il periodo dicembre 1990-dicembre 1992, e nei giorni scorsi un lavoratore siracusano ha ricevuto l’accredito tramite la Banca D’Italia. Una vittoria secondo il componente della commissione lavoro alla Camera, Pippo Zappulla, ricordando che sono 100mila le domande presentate, anche se gli aventi diritto scendono a 80mila, per centinaia milioni di euro da saldare.
«La Cassazione fa giustizia di un contenzioso tecnico-politico di decenni – afferma Zappulla – ed è sconfessata la tesi che il rimborso spettava solo ai sostituti d’imposta e il lavoratore dipendente non può esserlo subendo alla fonte le relative trattenute. È trascorso più di un anno dalla legge di stabilità 2015 in cui era stata approvata la norma che avrebbe dovuto porre fine alla storia infinita della restituzione delle imposte pagate in eccesso dai cittadini delle province di Siracusa, Catania e Ragusa colpiti dal sisma del 1990. Una norma che – conclude il sindacalista -non ha trovato applicazione tradendo così le legittime aspettative di contribuenti che attendono da alcuni lustri la restituzione diquanto indebitamente versato».