Torino, 27 aprile 2023 – «Siamo sconcertati e allarmati dall’iniziativa promossa, lo scorso 20 aprile, dalla parrocchia di Santa Maria Maggiore nel comune di Poirino, in provincia di Torino, dal tema “L’amore nelle sue forme ed espressioni: sessualità, emozioni, sentimenti. Lgbtq+, tra conoscenza e rispetto” con relatore il parroco don Domenico Cravero, “consulente in sessuologia”. Nonostante il condivisibile intento di promuovere una cultura del rispetto e della convivenza civile, lascia interdetti che una parrocchia si sia fatta promotrice di un evento riconducibile alla galassia Lgbtqia+ e dunque a quelle che sono le sue istanze ideologiche: gender, sessualità fluida, carriera alias e transizione di genere per i minori nelle scuole fino anche alla barbara pratica dell’utero in affitto. Ci lascia, però, ancor più sconcertati e sinceramente sorpresi il silenzio di monsignor Roberto Repole, arcivescovo di Torino, al quale ci siamo appellati con due lettere ufficiali, prima dello svolgimento dell’evento stesso. L’unica risposta avuta è stata quella che l’arcivescovo “è stato informato”, ma non abbiamo avuto ulteriori riscontri né il minimo impegno di un intervento che invece appariva coerente e doveroso. L’ideologia gender, portata avanti proprio dal mondo Lgbtqia+, è stata infatti più volte condannata da Papa Francesco nel corso del suo Pontificato. Un’ideologia che mira al sistematico smantellamento della famiglia naturale fondata da un uomo e una donna e del diritto di ogni bambino ad avere una mamma e un papà oltre che della libertà educativa di questi ultimi. Non vediamo quindi nessuna ragione plausibile per il mancato intervento dell’arcivescovo nel bloccare questa iniziativa». Così Toni Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus.