“Non voglio giudicare nessuno perché non so quale storia ci sia dietro, ma certo di questi tempi ci sono mille modi per vivere una maternità non voluta, modi che non mettano a rischio la vita del bambino che è vivo per miracolo”.
Parla ancora con emozione della vicenda vissuta ieri Alberto Marino, vicebrigadiere dell’Arma che ha partecipato alle operazioni di soccorso del neonato trovato in un sacchetto di plastica su una strada nella campagne di Paceco, nel Trapanese.
I militari dell’Arma hanno aperto una inchiesta per abbandono di minore e stanno cercando di risalire alla madre del piccolo sfuggito a morte certa solo perché un contadino che andava nel suo terreno lo ha sentito piangere e ha dato l’allarme.
“Sta bene – spiega il carabiniere raccontando che il bimbo sarebbe nato circa 9 ore dopo il ritrovamento -, pesa 3 chili ed è lungo 50 centimetri. E’ bellissimo ed è forte, spero da grande faccia il carabiniere”. Al bambino è stato dato il nome di Francesco Alberto: Francesco come il santo patrono del quale ieri ricorreva la festa, Alberto come il militare che l’ha soccorso.
Simona La Placa, direttore di Neonatologia all’ospedale S.
Antonio Abate di Trapani dove è ricoverato il neonato, conferma che le condizioni generali del bimbo sono buone: “Si alimenta al biberon ed è ricoverato nel reparto di Terapia intensiva per un monitoraggio, visto il contesto in cui è stato ritrovato e i segni di disidratazione che però si sono risolti rapidamente. Sembra nato a termine di gravidanza e non ha apparenti complicanze”.
“Adesso – aggiunge – quello che a noi preme sottolineare è che è possibile partorite in assoluto anonimato in ospedale senza nessun rischio e assecondando il diritto della donna di non riconoscere il figlio e al tempo stesso di garantire la sicurezza del parto e del nascituro”.