Resta in carcere Francesco Toscano, il 52enne, ritenuto dagli inquirenti esponente del clan Bottaro-Attanasio, arrestato martedì dai poliziotti della squadra mobile, perché trovato in possesso di due pistole clandestine. Assistito dall’avv. Sebastiano Troia, Toscano è comparso ieri mattina davanti al gip del tribunale aretuseo, Andrea Migneco, che, nel convalidare l’arresto, ha disposto nei confronti dell’indagato la misura cautelare in carcere, sposando la tesi sostenuta dal pm Marco Di Mauro.
Toscano ha sostanzialmente ammesso le proprie responsabilità rispetto alla detenzione delle due armi anche se non si è spinto oltre. La scoperta delle pistole è avvenuta nell’ambito dei controlli che le forze dell’ordine stanno facendo a seguito della sfilza di attentati incendiari e dinamitardi nel capoluogo. Una verifica è scattata nei confronti di Toscano, qualche ora dopo avere constatato i danni provocati da un incendio alla palestra di via Luigi Spagna. Il controllo, come si ricorderà, è scattato in tarda mattinata quando i poliziotti della mobile si sono recati in un’officina meccanica dove Toscano lavora.
Nell’eseguire la perquisizione, gli investigatori hanno trovato nelle vicinanze una pistola semiautomatica calibro 7,65 con matricola abrasa, il cui possesso hanno attribuito all’indagato, che è stato condotto negli uffici della questura. Nella successiva perquisizione domiciliare, i poliziotti hanno rinvenuto un’altra pistola cal. 38 a tamburo, sempre con matricola abrasa, nascosta in un muretto di cinta, alto poco più di un metro, del giardino della casa dell’indagato.