E’ diventata definitiva la pena dell’ergastolo con cui sono stati condannati il lentinese Giuseppe Sallemi e il catanese Luciano Giammellaro. Si tratta dei due guardiani che la notte tra il 9 e il 10 febbraio del 2020, in contrada Xirumi, a Lentini, hanno ucciso, a fucilate i catanesi Agatino Saraniti, 19 anni, e Massimo Casella, 47 anni, che si erano introdotti furtivamente in un terreno agricolo. La prima Sezione della Corte di Cassazione ha confermato la condanna inflitta ai due killer nei precedenti giudizi non solo per i due omicidi ma anche per il tentato omicidio del catanese Gregorio Signorelli, 36 anni, sopravvissuto alla strage.
Secondo quanto emerso dalle indagini della polizia e coordinate dai magistrati della Procura di Siracusa, i tre catanesi si sarebbero diretti in un appezzamento di terreno per rubare delle arance ma contro di loro gli imputati avrebbero esploso dei colpi di fucile che non hanno dato scampo a Saraniti e Casella mentre riuscì a salvarsi Signorelli, trasportato in ospedale a Catania. Venne interrogato dagli inquirenti a cui raccontò di essere rimasto vittima, insieme agli altri due catanesi, di una vera e propria spedizione punitiva. Nel corso del processo, però, c’è stato un cambio di scenario dopo che Sallemi ha addossato le responsabilità del duplice omicidio a Giammellaro e al figlio di quest’ultimo ma né il Pm né i giudici hanno creduto alla sua versione.