“Le Segreterie Provinciali Ugl e Telecomunicazioni Matera hanno chiesto al Prefetto di Matera Cristina Favilli, al Sindaco di Matera Domenico Bennardi e al Presidente della Giunta Regionale Vito Bardi di essere convocati con la massima urgenza ad un tavolo sulla Vertenza CallMat Matera poiché la situazione che interessa i lavori è divenuta critica”.
Lo fanno sapere il Segretario Provinciale dell’Ugl Matera Pino Giordano e, Mina Saracino Segretaria Provinciale della federazione Tlc per i quali, “l’azienda ha evidenziato una riduzione dei volumi a partire da subito delle attività legate al servizio di assistenza clienti TIM, per arrivare al 80% entro dicembre 2024. Tutto questo potrebbe determinare notevoli esuberi sui 418 complessivamente operanti nel sito produttivo di Matera entro la fine dell’anno, considerato che il piano di decalage annunciato da Tim è stato confermato. L’Ugl Matera – proseguono Giordano e Saracino – informa che l’urgenza della richiesta di convocazione del tavolo scaturisce dalla necessità che la riduzione della commessa Tim sta mettendo in crisi la società di call center che si è già adoperata per la richiesta di cassa integrazione in deroga. È concreto il rischio di vedere nei prossimi mesi numerosissime famiglie lucane fare i conti con situazioni di ristrettezza economica e di povertà. Per questa ragione, l’Ugl Matera ritiene opportuno portare questa vertenza a discuterne con il Prefetto, il Sindaco e il Presidente della Regione Basilicata per coinvolgere, costringere Tim a sedersi al tavolo e impegnare e a chiedere l’intervento del Governo nazionale per monitorare quanto sta accadendo negli appalti customer care e di applicare un’azione volta a superare le criticità denunciate dall’azienda CallMat e dall’Ugl Matera: va garantita l’integrità e la continuità della commessa TIM ed il conseguente utilizzo di tutto il personale finora coinvolto dall’azienda CallMat. L’azienda – aggiungono Saracino e Giordano – ha pertanto già inviato la richiesta di cassa integrazione in deroga al ministero del Lavoro. L’Ugl prendendo atto con preoccupazione delle intenzioni aziendali e stigmatizzando il comportamento industriale di TIM ha proclamato lo stato di agitazione e avviato azioni a sostegno della vertenza già chiedendo, con la Segreteria Nazionale Ugl TLC, il coinvolgimento dei ministeri e della committenza. Quanto si sta verificando presso la CallMat è la conseguenza diretta del pericoloso smembramento industriale della più importante azienda del comparto delle telecomunicazioni come TIM. La CallMat rappresenta una delle più grandi aziende di servizi che ha dato respiro a centinaia di famiglie. Necessita urgente aprire un tavolo affinché TIM e il suo gruppo dirigente comprendano e si ravvedano circa la proposta di ridurre i volumi di affidamento alla società sul territorio – concludono i segretari Ugl, Giordano e Saracino -, che risulta immotivato ed ingiustificabile, ma che potrebbe incidere sui livelli occupazionali. Metteremo in campo come sindacato, qualsiasi iniziativa di protesta pacifica a livello locale e a livello nazionale pur scioperando interessando le lavoratrici ed i lavoratori su tutte le attività Tim, affinché il committente riveda l’ingiustificato calo di volumi che ha impattato l’azienda CallMat”.