Un esercito di 60 mila volontari per far rispettare le regole della Fase 2. È l’idea del governi che ha messo a disposizione dei comuni italiani una sorta di “Guardia civica” , le cui reclute verranno arruolate tra i tanti disoccupati, cassintegrati e tra chi dispone del reddito di cittadinanza.
“Non sono ronde, ma distributori di buona educazione. Serviranno nei parchi o nei mercati per contare gli ingressi, e sapere quante persone ci sono all’interno. Li useremo per distribuire generi alimentari e farmaci”, spiega in un intervista a la Repubblica il sindaco di Bari nonché presidente dell’Anci Antonio Decaro. “Stiamo utilizzando i volontari nei mercati: ci aiutano a regolamentare gli accessi e, se necessario, a intervenire per evitare capannelli di gente. Non sono agenti di polizia municipale ma sono assai utili in questa fase”. Il presidente dei sindaci italiani tuttavia è un po’ seccato con il governo, in quanto “a Roma si scrivono i decreti, si firmano le ordinanze ma poi tocca sempre a noi sindaci occuparsi della propria comunità”. Finora, chiosa il sindaco di Bari, “abbiamo avuto un grande aiuto dai volontari nel lockdown ma ora sono rientrati a lavorare”.
E dichiara tutta la stanchezza dei sindaci e sua perché al governo “abbiamo offerto fin dal principio tutta la nostra disponibilità, anche rinunciando alle nostre prerogative, come quella di emettere ordinanze, perché era giusto affidarsi agli esperti” ma “ora siamo noi a chiedere un aiuto”. Decaro dice che “la situazione è difficilissima da gestire senza risorse” perché “ci chiedono il monitoraggio, la sanificazione giornaliera degli arredi nei parchi pubblici” oltre a “sforzi incredibili nel trasporto pubblico”. Poi aggiunge, i volontari “sono importantissimi ma è solo un primo passo, condiviso con il ministro Boccia”. Ora Decaro si augura solo “di avere molte adesioni”.
“Più che la repressione vale la convinzione”, dice il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commentando l’ipotesi della ‘Guardia civica’ . “E’ opportuno far capire ai giovani e ai meno giovani – ha detto ai microfoni di Rtl 102.5 – che bisogna tenere duro ancora qualche giorno o settimana, che quei comportamenti sono pericolosi per loro e per il resto della popolazione, si sentono più forti perché con loro il virus è meno aggressivo, ma rischiano di diventare un veicolo che lo trasporta ai loro genitori e nonni”
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