Sono 43 gli atenei italiani che hanno aderito al Manifesto dell’Università Inclusiva, lanciato dall’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, un anno fa per favorire l’accesso dei rifugiati all’istruzione superiore e promuovere l’integrazione sociale e la partecipazione attiva alla vita accademica in Italia.
Porterranno la loro testimonianza oggi in occasione dell’evento digitale “L’impegno delle Università per i rifugiati. Un anno dopo il lancio del Manifesto per l’Università Inclusiva”, un’occasione di confronto e di approfondimento sulle attività a favore degli studenti rifugiati in Italia e di condivisione di buone prassi realizzate localmente.
Durante il convegno si parlerà anche del progetto University Corridors for Refugees – UNICORE, sviluppato da UNHCR in collaborazione con atenei, società civile e istituzioni attraverso il quale 26 rifugiati residenti in Etiopia hanno potuto accedere a borse di studio per frequentare master di II livello in 11 atenei Italiani negli ultimi due anni.
Tra i relatori ci sono Yacoub Kibeida, Presidente dell’Associazione Mosaico che dal 2016 porta avanti progetti di sostegno a studenti rifugiati a Torino, e Bereket Gebremichael Kidanemariam, studente arrivato in Italia tramite i corridoi universitari per frequentare un master di Secondo livello alla LUISS di Roma.
“L’istruzione superiore è uno strumento fondamentale per ricostruirsi una vita e diventare soggetti attivi nella società di accoglienza”, ha dichiarato Chiara Cardoletti, Rappresenante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “Siamo davvero felici di poter continuare questo percorso insieme alle università per poter ridare forza ai sogni dei rifugiati interrotti dalla violenza e dalla guerra”.
Scuola e università offrono una importante opportunità per i giovani rifugiati, rappresentando un passaggio fondamentale nel loro percorso di realizzazione personale e professionale e di inclusione sociale. Soltanto il 3% dei rifugiati, secondo le stime dell’UNHCR, ha accesso all’istruzione superiore a fronte di una media pari al 37% a livello globale.
Entro il 2030 l’UNHCR si pone l’obiettivo di raggiungere un tasso di iscrizione del 15% a programmi di istruzione superiore per i rifugiati in paesi d’accoglienza e paesi terzi anche attraverso l’ampliamento di vie di accesso sicure come UNICORE, che tengano in considerazione i bisogni specifici e le legittime aspirazioni dei rifugiati di costruire il loro futuro in dignità.