Il tribunale penale aretuseo ha disposto la revoca della misura personale dell’obbligo di dimora a Roma per l’imprenditrice siracusana, Rita Frontino, coinvolta nei processi per bancarotta e per le truffe nell’ambito della realizzazione del centro commerciale Fiera del Sud di viale Epipoli. Accogliendo la richiesta avanzata dai legali difensori avvocati Mario Fiaccavento e Giuseppe Gullino, i giudici hanno ritenuto non esservi più il pericolo che l’imprenditrice possa reiterare i reati. Il presidente del tribunale, Antonio Maiorana, intanto, ha rigettato la richiesta della difesa degli imputati di riunire i due processi in corso, uno davanti al tribunale collegiale, l’altro davanti al giudice monocratico.
Sulla richiesta al comune di Siracusa di dare seguito al giudizio di ottemperanza della sentenza del Cga, che aveva sentenziato un risarcimento dei danni a favore di Open Land pari a 27 milioni di euro, la difesa sostiene che la sentenza del Cga, numero 73 del 2015 fosse passata in giudicato alla stessa stregua di quella che ha sancito che il risarcimento dovuto a Open Land fosse di 450mila euro. Mentre quest’ultima è stata eseguita (il Comune pagò 2milioni e 800mila euro e ha richiesto la restituzione della somma eccedente), la prima non avrebbe avuto alcuna esecuzione. “La richiesta di ottemperanza – spiega l’avvocato Fiaccavento – vuole essere l’epilogo in termini di diritto e giuridico perché non si può disconoscere il giudicato del Cga”.
Il comune si costituirà nel giudizio di ottemperanza per rilevare che, ammesso che vi sia un atto formale che spinge l’Open Land a pretendere il maxi risarcimento, nella sostanza il giudizio revocatorio sulle stesse voci di danno renderebbe inattuabile quella sentenza.