Vinciullo: A rischio quasi 13 milioni di euro della Legge 433/91, stanziati per la città di Siracusa

Siracusa, 16 novembre 2020: Il 31 dicembre 1991 fu approvata la Legge 433 che, nel prevedere “Disposizioni per la ricostruzione e la rinascita delle zone colpite dagli eventi sismici del dicembre 1990 nella provincia di Siracusa, Ragusa e Catania”, stanziava una somma impressionante per tali finalità, 3.870 miliardi di lire, poi ulteriormente incrementata, tanto è vero che, ad oggi, dopo 30 anni, sono ancora disponibili risorse ingenti, non ancora spese. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo.
Il 15 ottobre del 2010, la Giunta regionale ha approvato la rimodulazione del piano di riferimento degli interventi finanziati ai sensi della Legge 433/91, togliendo progetti mai diventati esecutivi ed aggiungendone dei nuovi.
Da quella delibera sono passati 10 anni e, giustamente, è iniziata la rimodulazione dei fondi ancora non impegnati e/o non spesi.
Fra i Comuni che spiccano per non avere speso queste risorse e che, quindi, rischiano di perdere i finanziamenti ottenuti nel 2010, o ancora prima, vi è la città di Siracusa che, una volta tanto, si mette in luce e si distingue nel panorama siciliano per avere il primato fra i Comuni inoperosi e nullafacenti.
Vediamo quali sono i finanziamenti a rischio che la Regione Siciliana, di concerto con lo Stato, può togliere al Comune di Siracusa, in sede di rimodulazione dei fondi già assegnati:
1) Centro Operativo Comunale di Protezione Civile (COC) ed Area Attendamenti e Containers.
L’opera finanziata per 7.081.025,89 euro, quando ero Assessore alla Ricostruzione Post Sisma della città di Siracusa, appaltata nel 2012, doveva essere consegnata ai cittadini nel 2015 in quanto di vitale importanza per il nuovo Piano di Protezione Civile e strategica per tutte le operazioni successive ad un eventuale, speriamo mai, disastro naturale e/o ambientale.

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