Vinciullo – La Legge Regionale, a mia firma, contro la violenza di genere continua a non trovare completa applicazione in Sicilia.

Siracusa, 24 novembre 2023: La Legge Regionale 3/2012, Legge Vinciullo, approvata il 21 dicembre 2011 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del 13 gennaio 2012, continua a non trovare completa applicazione in Sicilia. Lo dichiara l’On. Vincenzo Vinciullo.

La Legge, sicuramente nuova ed originale rispetto alle altre precedentemente approvate, si rivolge non solo alle donne vittime di violenza, ma anche ai loro figli minori e diversamente abili a prescindere dall’età e ha come obiettivo la tutela dell’intero nucleo familiare sottoposto a violenza, soprattutto domestica.

Fra i vari articoli, oltre al 1° che indica le finalità per cui la legge veniva approvata, merita particolare attenzione l’Art. 4 – Iniziative di prevenzione e di informazione perché la legge che il Parlamento nazionale – Camera dei Deputati e Senato della Repubblica intende approvare ripercorre quanto previsto nell’anzidetto articolo.

In detto articolo, infatti, è prevista la collaborazione dei Comuni, delle ex Province, delle Aziende Sanitarie Provinciali, delle Aziende Ospedaliere e dei Policlinici Universitari ma, soprattutto, delle Direzioni Scolastiche Provinciali che devono approvare e mettere in atto “progetti finalizzati alla realizzazione di iniziative di prevenzione contro la violenza di genere e alla promozione, in particolare nelle scuole e nelle famiglie, dell’educazione al rispetto nella relazione fra i sessi, al rispetto dell’identità sessuale, religiosa e culturale, alla non violenza come metodo di convivenza civile”.

Quante scuole sono state messe dalla Regione Siciliana nelle condizioni di rendere operativa la legge?

Quante scuole hanno chiesto alla Regione i fondi per realizzare iniziative di prevenzione contro la violenza di genere?

Quanti Enti hanno presentato iniziative finalizzate alla prevenzione contro la violenza di genere ed alla tutela dei minori e dei diversamente abili a prescindere dall’età?

Ed allora, ha continuato l’On. Vinciullo, smettiamola di parlare, cerchiamo di essere più concreti, dalle scuole materne in poi discipliniamo i nostri figli al rispetto nella relazione dei sessi e al rispetto dell’identità sessuale di ogni bambina e bambino, di ogni ragazza e ragazzo, di ogni adolescente.

La violenza di genere, il mancato rispetto per i minori e per i diversamente abili appartenenti ad un nucleo familiare dove la violenza domina il rapporto tra i genitori, si combatte nelle scuole, così come è stato fatto, in modo positivo, creando una coscienza contro il fenomeno mafioso, insegniamo ai nostri alunni ad avere rispetto degli altri, a prescindere dal genere e dall’orientamento sessuale, la scuola può e deve essere pronta ad accettare questa sfida e a vincerla.

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