Visita di Santa Lucia in Sicilia: un invito a diventare testimoni credibili

La visita di Santa Lucia deve essere per noi un invito a “diventare testimoni credibili della carità di Cristo e della gioia del Vangelo“. Lo ha scritto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, nel messaggio inviato alla comunità diocesana a conclusione della traslazione del Corpo di Santa Lucia a Siracusa. Un’esperienza che “ci è stata donata” perchè “porti frutti di fede, speranza e carità nel nostro cammino di discepoli di Cristo“.
Mons. Lomanto ha ribadito come “Santa Lucia è il simbolo della nostra Chiesa, l’ipostasi (la personificazione) della Chiesa di Siracusa. Lucia mentre ci trasmette la santità di Dio, al contempo, si muove verso di noi pellegrini per proteggerci, sostenerci e beneficarci. Con Santa Lucia la nostra Chiesa, e parte della nostra vita, è in Dio. La nostra Chiesa ora vive una partecipazione a quella che è stata la vita spirituale di Santa Lucia. Questo è un dono immenso, ma è anche un impegno straordinario. Tutti siamo chiamati a far risplendere la santità di Dio, che è presente in Lucia, impegnandoci come lei a crescere nell’intimità dell’amore di Dio, nell’ascolto e pratica della parola, nell’unione di carità“.
L’arcivescovo ha sottolineato un primo insegnamento di Lucia: “la santità consiste nel vivere l’intimità dell’amore di Dio abbandonandosi totalmente a lui, affidandoci pienamente alla sua volontà, per essere graditi a lui e per crescere in ogni cosa verso di lui. I santi non cercano Dio per l’efficacia delle loro opere“. Un altro messaggio di Lucia “è vivere e portare a tutti la gioia del Vangelo. L’ascolto e la messa in pratica della Parola di Dio ci impone di vivere in Cristo e di operare quello che la Parola richiede“. 
L’ultimo invito di Lucia riguarda “la santità operosa, ossia il riflesso della carità di Cristo nella carità sociale. La carità implica sempre atti concreti di carità. La vocazione di Lucia è volta anche a una santità operosa, sobria nelle forme, animata da uno spirito di carità universale. Compiamo gesti concreti di carità e di misericordia per entrare nell’intimità dell’amore di Dio e per imparare ad amare da come Egli ci ama“.
Ed allora per incarnare il messaggio di santità di Lucia “è necessario che disponiamo anzitutto i nostri cuori ad accogliere la grazia di Dio in questo Anno Santo. Per aprirci alla grazia del perdono e del rinnovamento, trasformiamo la nostra vita in atti concreti di misericordia verso tutti, rigettando ogni forma di peccaminosità. Coltiviamo l’impegno primario per la nostra santificazione personale; operiamo nella salda e convinta comunione ecclesiale per la maggiore crescita nella carità di Cristo in noi; camminiamo nello stile della partecipazione sinodale e nell’impegno della corresponsabilità per la fecondità della missione evangelizzatrice della Chiesa. Accogliamo la grazia del Giubileo e ravviviamo il nostro cammino di fede con il pressante invito alla santità di Lucia alla nostra Chiesa“. 
Ed allora l’arcivescovo Lomanto invita ad incarnare “la fede nella vita di ogni giorno con l’originalità del nostro essere, con la peculiarità della nostra vita, con la particolarità del nostro ruolo, con la specificità delle nostre capacità, con lo stile delle nostre qualità, con l’esercizio delle nostre facoltà e soprattutto con l’irresistibile fascino dell’amore di Dio che ci abita, ci sostiene e ci guida passo dopo passo nella via che conduce alla salvezza“.

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